FENIS (Ennio Buonanno)

Dopo 5 anni con 3 diversi gruppi a suonare (chitarra e voce) nei locali delle province di Salerno ed Avellino, ho cominciato a studiare Chitarra Moderna con il MQ Carlo Fimiani (attuale chitarrista di Gino Paoli) e Cantoffecnica vocale con il MQ Renato Esposito.
Iscrittomi alla SIAE, ho cominciato a scrivere canzoni, realizzando anche due 'homemade' chitarra e voce, di cui il primo recensito anche da MUSICA! N ella rubrica SOlTERRANEI, proponendomi a varie case discografiche e ricevendo l' interessamento di Angelo Carrara della Target.
Partecipando ad alcuni concorsi, ho vinto il premio come MIGLIOR VOCE al 2°Premio Nazionale Città di Sulmona "Un giorno insieme",nella cui giuria erano I NOMADI.
Ho poi partecipato ad uno stage selettivo per le finali del Festival di Napoli dove ho conosciuto Ermanno Croce, il quale, dopo aver ascoltato alcuni miei brani, mi ha invitato ad arrangiarli e realizzare così un demo di 4 brani, indirizzandomi verso il MQ Ciro Barbato, attuale Direttore Artistico del succitato Festival.
Con Ciro, a fine maggio 2004, dopo un anno di intenso lavoro, ho realizzato il Demo "ANNO ZERO", cambiando intanto il mio nome artistico in fEnis.

Per quliasi contatto e/o informazione :
Ennio Buonanno Via Starza del Conte, 17 83029 SOLOFRA (AV)


SCRIVONO DI LUI

Come il rumore della pioggia sull'asfalto: dolce e prepotente, il ticchettio ti avvolge e ti travolge.
Così la musica di Fenis, nome d'arte di Ennio Buonanno da Solofra.
Come quella Fenice cui si ispira, il 32enne ~ cantautore campano è disceso agli inferi ed è tornato indietro, prima di iniziare a fare musica sfruttando al massimo le potenzialità della sua voce e le sfumature della sua chitarra svedese.
Da quell'abisso che ha intravisto attraverso i suoi malesseri e le sue ribellioni, dalle inquietudini e dalla solitudine, ha tirato fuori energia da vendere e un'inaspettata carica di fiducia nel mondo.
Estremamente rigoroso con se stesso, ha superato i cliche della presunzione e si è riscoperto credente: non in un dio con nome e un indirizzo, ma nella vita, nell'immensa capacità di rigenerazione del mondo e degli esseri umani.
Così Bhopal racconta il suo viaggio inunaginario in un'India flagellata da uno dei più grandi disasastri ecologici della storia (a Bhopal scoppiò una fàbbrica di pesticidi, causando 20mila morti), eppure segnato dal desiderio di rinascita.
Il pop-rock di stampo inglese di Fa di Te ci conduce invece dritto nel cuore di chi" "! ha scelto di seguire e realizzare i propri sogni, a qualsiasi costo. Raccontandoci la storia di un uomo che ha scelto di abbandonare la vita, La Lettera è il lucido e commovente ritrdtto di un uomo che si accorge di essere nient'altro che un uomo, con le sue debolezze ma anche con la sua inunensa ricchezza.
Come Tarhunka Uitko, l'ultimo capo dei Sioux liberi, tuttora osannato come spirito, eppure così reale, con i capelli al vento e le praterie negli occhi.
Storie di uomini, di emozioni, che allontanano le etichette (dove inizia la world music, dove finisce l'influenza Usa, dove approda il cantautorato classico all'italiana?) e abbracciano alberi e deserti, distese infinite e piccoli ripari, sconfinate energie e lievi debolezze: che mordono con gusto il mondo, dopo averne scartato la parte marcia.

Valentina Santarpia (giornalista redazione City Roma)